Un mondo buono da imitare
La scuola dell’infanzia, che ancora noi chiamiamo Asilo dal greco “ásylon”, letteralmente rifugio o tempio, accoglie i bimbi del primo settennio, nello specifico dai 3 anni in su.
Il bambino del primo settennio si esprime essenzialmente nel movimento, in quelle che Rudolf Steiner chiama forze di volontà: esse cercano un chiaro orientamento nello spazio e nel tempo, per poi assumere, in età adulta, la qualità morale e decisionale propria dell’Uomo libero. Affinché questo avvenga sono necessari, nell’educazione dell’infanzia, due elementi fondamentali: l’imitazione e il ritmo.
Il ritmo
Di qui la necessità che la giornata del bambino piccolo sia fondata proprio sui ritmi sani e ordinati che nel primo settennio influenzano la vita corporea e quotidiana. Gli educatori, attraverso la cura e la dedizione per il bambino e tutto ciò che lo circonda, fanno sì che nelle esperienze pratiche in asilo si viva un sano ritmo e molteplici atmosfere: dalla vivace espressione vocale del gioco libero, al leggero brusio durante la pittura o la preparazione del pane, al silenzio concentrato durante l’ascolto della fiaba.
L'imitazione
In questo tipo di ambiente si possono creare le basi per il secondo elemento cardine della pedagogia steineriana, ovvero la sana imitazione.
Nei primi sette anni di vita l’imitazione viene vissuta come un vero e proprio rapporto empatico con l’ambiente: il bambino apprende vedendo l’adulto che agisce e porta a compimento esperienze e compiti diversi legati alla vita quotidiana.
Su questo aspetto è centrato il lavoro dell’ educatore nella nostra scuola d’infanzia, in modo da porsi sempre nella situazione di poter essere imitato, offrendo un agire socialmente sano e produttivo; in questo modo il bambino impara ad avere cura di sé, vestirsi, aiutare gli altri, spazzare, lavare, asciugare, preparare le festività dell’anno e molto altro.
Le esperienze
Accanto a queste variegate esperienze se ne affiancano altre che avviano i bambini all’uso di strumenti e allo sviluppo di facoltà che saranno poi base del lavoro a scuola: il gioco libero, l’ascolto della fiaba, la panificazione, l’euritmia, il modellaggio con la cera naturale, il disegno e la pittura.
Inoltre, la cura e l’attenzione degli educatori per le reali esigenze del bambino che non sono solo materiali ma anche interiori, lo aiutano a crescere con sicurezza e fiducia e a raggiungere le tappe fondamentali del suo sviluppo in ordine alla propria identità e alla propria autonomia. Al termine del percorso nella scuola dell'infanzia, ogni bambino raggiunge la maturità dell'identità che si realizza sotto il profilo corporeo, psicodinamico e intellettuale. Ogni precoce attivazione dell’intelletto astratto sottrae al bambino forze vitali e ne indebolisce la volontà.
Fiducia e coerenza
Le classi del nostro asilo sono composte da diverse fasce di età (piccoli, medi e grandi), in modo da far vivere ai bambini un’intima esperienza sociale in evoluzione. Ogni sezione di asilo ha a disposizione un proprio giardino in cui, oltre al gioco libero, si praticano semplici esperienze di giardinaggio legate alla cura dell’ambiente e dei suoi piccoli abitanti.
L’aspetto pedagogico/educativo si basa principalmente sul rapporto di fiducia e coerenza che si deve instaurare tra insegnante e famiglia; per questo è fondamentale il confronto quotidiano e l’attenzione nel coltivarlo.
Durante l’anno le insegnanti propongono riunioni aperte a tutta la classe in cui si trattano temi pedagogici, in modo da fornire ai genitori gli strumenti per mantenere il più possibile una coerenza tra la vita a casa e quella a scuola.
Bibliografia consigliata: