FESTE E TRADIZIONI

Michele

La festa di Michele, che fu celebrata per la prima volta da Rudolf Steiner nel 1923, ha in sé un senso profetico: non commemora eventi passati, è la grande solennità dell’avvenire, vuole celebrare la ferrea volontà umana e le forze eroiche che riposano in ogni uomo, quelle che gli fanno compiere nobili imprese. Tuttavia queste forze non vanno intese solo nel senso di azione fisica; l’uomo può essere un eroe anche nel modo cantato da Goethe: Dall’oscuro poter che tutti avvince, si affranca l’uomo che se stesso vince

Il tempo della festa

La festa di San Michele si celebra il 29 settembre, nel periodo autunnale. Da un punto di vista spirituale l’autunno inizia qualche settimana prima dell’equinozio. Il suo avvio cosmico è la pioggia di meteoriti delle Perseidi, nota come “stelle cadenti di San Lorenzo”. Questo fenomeno rinnova annualmente il risultato della lotta di San Michele con il drago. Nel cielo autunnale si riconoscono sei costellazioni legate al mito di Perseo e Andromeda. Andromeda è la figlia di Cefeo minacciata da un mostro marino e liberata da Perseo. Sulla terra si verificano processi di metamorfosi della vita del terreno: i batteri e i microrganismi trasformano tutto ciò che è caduto dagli alberi durante l’estate. Le foglie diventano humus ed il seme è l’avvio della nuova pianta: una morte che prepara una vita. In questo senso si può dire che l’aspetto più significativo dell’autunno è, per certi versi, “muori e divieni”.

San Michele a scuola

Ogni anno, in occasione della festa di San Michele, i maestri e alcune classi si incontrano per aspettare il sorgere del sole. L’alba di San Michele è speciale: i colori sono più nitidi e vivi, le nuvole possono assumere la forma di draghi minacciosi o di lucenti spade. A scuola, tutte le classi, riunite nel salone, ascolteranno una storia legata al periodo e da quel momento in poi si cimenteranno in prove di coraggio: i piccoli prepareranno succhi di frutta, spade di pandolce e la recita di San Giorgio; i grandi proporranno le loro attività (creazione di manufatti, pulizia del giardino, giochi, canti e recitazioni) e queste si concluderanno con l’attraversamento dell’atteso e temuto tunnel del drago.

San Martino

La festa di San Michele, che fu celebrata per la prima volta da Rudolf Steiner nel 1923, ha in sé un senso profetico: non commemora eventi passati, è la grande solennità dell’avvenire, vuole celebrare la ferrea volontà umana e le forze eroiche che riposano in ogni uomo, quelle che gli fanno compiere nobili imprese. Tuttavia queste forze non vanno intese solo nel senso di azione fisica; l’uomo può essere un eroe anche nel modo cantato da Goethe: Dall’oscuro poter che tutti avvince, si affranca l’uomo che se stesso vince.

Il tempo della festa

La festa di San Michele si celebra il 29 settembre, nel periodo autunnale. Da un punto di vista spirituale l’autunno inizia qualche settimana prima dell’equinozio. Il suo avvio cosmico è la pioggia di meteoriti delle Perseidi, nota come “stelle cadenti di San Lorenzo”. Questo fenomeno rinnova annualmente il risultato della lotta di San Michele con il drago. Nel cielo autunnale si riconoscono sei costellazioni legate al mito di Perseo e Andromeda. Andromeda è la figlia di Cefeo minacciata da un mostro marino e liberata da Perseo. Sulla terra si verificano processi di metamorfosi della vita del terreno: i batteri e i microrganismi trasformano tutto ciò che è caduto dagli alberi durante l’estate. Le foglie diventano humus ed il seme è l’avvio della nuova pianta: una morte che prepara una vita. In questo senso si può dire che l’aspetto più significativo dell’autunno è, per certi versi, “muori e divieni”.

San Martino a scuola

Ogni anno, in occasione della festa di San Michele, i maestri e alcune classi si incontrano per aspettare il sorgere del sole. L’alba di San Michele è speciale: i colori sono più nitidi e vivi, le nuvole possono assumere la forma di draghi minacciosi o di lucenti spade. A scuola, tutte le classi, riunite nel salone, ascolteranno una storia legata al periodo e da quel momento in poi si cimenteranno in prove di coraggio: i piccoli prepareranno succhi di frutta, spade di pandolce e la recita di San Giorgio; i grandi proporranno le loro attività (creazione di manufatti, pulizia del giardino, giochi, canti e recitazioni) e queste si concluderanno con l’attraversamento dell’atteso e temuto tunnel del drago.

Avvento

La festa di San Michele, che fu celebrata per la prima volta da Rudolf Steiner nel 1923, ha in sé un senso profetico: non commemora eventi passati, è la grande solennità dell’avvenire, vuole celebrare la ferrea volontà umana e le forze eroiche che riposano in ogni uomo, quelle che gli fanno compiere nobili imprese. Tuttavia queste forze non vanno intese solo nel senso di azione fisica; l’uomo può essere un eroe anche nel modo cantato da Goethe: Dall’oscuro poter che tutti avvince, si affranca l’uomo che se stesso vince.

Il tempo della festa

La festa di San Michele si celebra il 29 settembre, nel periodo autunnale. Da un punto di vista spirituale l’autunno inizia qualche settimana prima dell’equinozio. Il suo avvio cosmico è la pioggia di meteoriti delle Perseidi, nota come “stelle cadenti di San Lorenzo”. Questo fenomeno rinnova annualmente il risultato della lotta di San Michele con il drago. Nel cielo autunnale si riconoscono sei costellazioni legate al mito di Perseo e Andromeda. Andromeda è la figlia di Cefeo minacciata da un mostro marino e liberata da Perseo. Sulla terra si verificano processi di metamorfosi della vita del terreno: i batteri e i microrganismi trasformano tutto ciò che è caduto dagli alberi durante l’estate. Le foglie diventano humus ed il seme è l’avvio della nuova pianta: una morte che prepara una vita. In questo senso si può dire che l’aspetto più significativo dell’autunno è, per certi versi, “muori e divieni”.

Avvento a scuola

Ogni anno, in occasione della festa di San Michele, i maestri e alcune classi si incontrano per aspettare il sorgere del sole. L’alba di San Michele è speciale: i colori sono più nitidi e vivi, le nuvole possono assumere la forma di draghi minacciosi o di lucenti spade. A scuola, tutte le classi, riunite nel salone, ascolteranno una storia legata al periodo e da quel momento in poi si cimenteranno in prove di coraggio: i piccoli prepareranno succhi di frutta, spade di pandolce e la recita di San Giorgio; i grandi proporranno le loro attività (creazione di manufatti, pulizia del giardino, giochi, canti e recitazioni) e queste si concluderanno con l’attraversamento dell’atteso e temuto tunnel del drago.